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WWF Taranto chiede al Sindaco di partecipare al Bando Fondazione con il Sud per l'ecomuseo del Mar Piccolo
sabato 28 marzo 2015

da dott. Fabio Millarte
WWF TARANTO ONLUS





 

Ill.mo Sig Sindaco

Dr. Ippazio Stéfano

 

 

 

Oggetto: richiesta partenariato per la partecipazione al Bando della Fondazione con il Sud “Bando Ambiente 2015” per realizzare all’interno della Riserva Regionale Palude La Vela come da progetto di recente approvato dal consiglio comunale - Ecomuseo del Mar Piccolo.

 

            Ill. Sig Sindaco,

            Il Wwf Taranto è da anni che si batte per la salvaguardia dei beni ambientali, la messa in discussione della grande industria cosi come si è sviluppata a Taranto, procedendo alla sensibilizzazione di tutte le parti in causa e del forte radicamento al territorio che ci contraddistingue, al fine di mettere in essere tutte le iniziative possibili per risolvere il problema della grande industria sulla città per mitigare i riverberi negativi sulla salute della popolazione a salvaguardare alcuni lembi di territorio di alto valore ambientale residui quale la Riserva Orientata Palude La Vela, per cambiare e migliorare le nostra cose. Il tutto in linea con l’azione avviata dall’ Amministrazione tesa a salvaguardare gli ultimi lembi di valore biologico del territorio e per la differenziazione delle attività produttive di Taranto.

Per perseguire questi obiettivi sono sorti anche nella Regione Puglia molti sono sorti gli ecomusei, veri presidi per svolgere azioni di sensibilizzazione collettiva per considerare i beni ambientali, paesaggistici e storico-culturali “beni comuni” e “nuovi diritti civili”.

Con la presente chiediamo il Suo consenso per la gestione partecipata della Riserva Regionale Orientata Palude La Vela per la durata del progetto e realizzare nel secondo seno del Mar Piccolo, un Ecomuseo, utilizzando il Bando in oggetto.

La Palude La Vela, dichiarata Riserva Naturale Regionale Orientata ai sensi della Legge Regionale 15 Maggio 2006 n.11, è una delle aree protette del territorio del Comune di Taranto di maggior valore naturalistico, facente parte del sistema territoriale-ambientale dell’area della Salina Grande, della Salina Piccola, delle Palude Erbara, parte delle coste del Secondo Seno del Mar Piccolo, ambienti salsi dominati dalla Salicornia, dando luogo a Salicornieti tra i più estesi e più importanti dell’Italia Meridionale, un tesoretto di biodiversità da osservare, apprezzare e proteggere.

Gli ecomusei si basano su un approccio olistico per la lettura del territorio in cui il sapere scientifico si coniuga con quello umanistico, mettendo in rete le attività colturali agricole, selvicole, la maricoltura, con l’archeologia, l’architettura e il paesaggio naturale e antropizzato.

La questione si è posta per la prima volta in occasione della riunione Istituzionale del 16 gennaio 2013 quando una delegazione della Commissione Assetto del Territorio e della Commissione Ambiente si riunì all’interno della Riserva Regionale Palude La Vela, sulle rive del Secondo Seno del Mar Piccolo.

Successivamente l’argomento è stato ripreso con la Prof.ssa Barbanente Assessore Regionale alla Qualità del Territorio, che ci ha dato utili suggerimenti per l’istituzione dell’Ecomuseo del Mar Piccolo.

WWF Taranto, in linea con le direttive della Legge Regionale 15/2011, art. 2 comma a, e con delibera dell’assemblea dei soci ha formalmente istituito l’“EcoMuseo del Mar Piccolo” in cui la “Riserva Regionale Orientata alla conservazione della biodiversità, Palude La Vela” .

L’ecomuseo fungerebbe da baricentro culturale-esperienziale per il coordinamento della partecipazione consapevole e responsabile della comunità locale alla valorizzazione e tutela del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico di valore identitario, necessario per intercettare i nuovi flussi turistici.

L’ecomuseo del Mar Piccolo se realizzato e ben gestito contribuirà a rilanciare una preziosa risorsa del nostro territorio maricoltura.

 Nel Mar Piccolo e nel Mar Grande, già a partire dal diciottesimo secolo, si è praticata la moderna maricultura di tipo intensivo, con la produzione di ostriche, mitili e sono numerose le testimonianze risalenti anche ai tempi antichi in cui veniva elogiata la capacità dei pescatori ionici di utilizzare le risorse senza compromettere il patrimonio ittico. Infatti le tecniche di allevamento e di produzione inventate nella Città dei Due Mari si diffusero in tutto il Mediterraneo Occidentale. Ciò permetterà di creare una buffer zone di natura socio-economica che porterà giovamenti a livello ambientale, economico e sociale.

 

            Secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 15/2011, affinché si concretizzi l’ecomuseo con una reale operatività, c’è bisogno di convocare, in una sede fisica opportuna, un tavolo di lavoro a cui partecipino gli stakeholder del mappe di comunità, requisito necessario per l’istituzione dell’Ecomuseo stesso.

            Come previsto dall’art. 3 della suddetta legge ecomuseale i requisiti necessari per il riconoscimento dell’Ecomuseo sono:

a) Il carattere particolare del territorio di riferimento, in considerazione delle peculiarità ambientali e culturali nonché delle problematiche strutturali e di riconversione economico-produttiva dell’ambito medesimo;

b) le attività svolte con particolare riferimento alle iniziative finalizzate alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio locale, nonché alla pianificazione e gestione del territorio e del paesaggio;

c) le forme di cooperazione e scambio tra ecomusei per creare reti finalizzate a organizzare, accompagnare e animare nuove proposte provenienti dallo stesso territorio e processi di apprendimento reciproco con iniziative e/o istituzioni ecomuseali presenti in altri territori della Puglia o in altre regioni italiane ed europee;

d) l’attivazione di forme concrete di partecipazione della comunità locale alla programmazione e attuazione delle attività dell’Ecomuseo;

e) le attività educative e formative promosse e realizzate dall’Ecomuseo;

f) le relazioni stabilite con gli enti locali, gli istituti culturali, educativi, scolastici e le realtĂ  socio-culturali ed economiche del territorio di riferimento.

Il progetto, in linea con il Bando della Fondazione con il Sud “Bando Ambiente -2015- ha durata di tre anni per la realizzazione del Progetto il WWF ha già contattato i partner per la realizzazione dell’ECOMUSEO DEL MAR PICCOLO:

·         UniversitĂ  di Bari FacoltĂ  di Biologia e Geologia;

·         CNR Talassografico di Taranto;

·         Associazione ascolto ed aiuto;

·         ARPEC Puglia;

·         Associazione Balto e Togo;

·         Liceo Linguistico “Aristosseno”;

·         Cooperativa Sociale “Robert Howen”;

·         Roravet;

·         GreenRope;

·         Relais Histò;

·         Jotv.

 

 

In attesa di formalizzare la costituzione del partenariato per la realizzazione si è già cominciato ad impostare alcune linee guida per la proposta progettuale sia per la programmazione delle attività di ricerca sia per il censimento dei punti di interesse culturale sia per la realizzazione del piano di sviluppo triennale delle attività.

Il WWF Taranto è fiducioso nella partecipazione dell’Amministrazione per la realizzazione in tempi brevi dell’Ecomuseo e chiede un incontro per concordare gli obiettivi prioritari del progetto per verificare la sostenibilità ed efficacia del progetto prima di passare alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa ratificato da tutti gli attori del progetto.

In attesa di riscontro Le invio cordiali saluti

 

Per il WWF Taranto

Fabio Millarte




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