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Rimodelliamo i MURI di Taranto
venerdì 3 aprile 2015

da osservatoriolegnc@libero.it

RIMODELLIAMO il Muraglione,
simbolo delle “servitù” della ns. città.





Argomento, ampiamente trattato, piĂą volte oggetto di interventi del LIBERO OSSERVATORIO DELLA LEGALITA, di seguito ne proponiamo uno.

MURAGLIONE PATRIMONIO STORICO... O TESTIMONIANZA SCOMODA?

Perché Taranto deve necessariamente subire Ricatti e/o accettare Baratti?
Comune e Marina Militare hanno "barattato territori e specchi d'acqua in Mar Grande e deciso spostamenti di cubature per la realizzazione delle infrastrutture militari, sempre sul Mar Grande "in cambio" dell'area dell'ospedale militare rimasto di fatto alla MM.
Perché questa, invece, questa non sdemanializza costruzioni, siti, terreni abbandonati alla mercè delle intemperie e dell’incuria?
Nella seconda metĂ  del 2004 interessantissime esternazioni, considerazioni ed idee furono proposte ai concittadini a mezzo stampa, ed, oggi finalmente, vorremmo riprendere in considerazione la giĂ  tanto auspicata < Modifica > del pesantissimo Muraglione dell'Arsenale.
Decisamente carica di significati simbolici e pratici potrebbe apparire questa discussione e, visto l’ampio e variegato dibattito riportato nel passato dagli organi di stampa, ci si aspetterebbe che l’argomento sollevasse umori profondi, scatenasse l’interesse e, talvolta la fantasia, l’intelligenza, la voglia di cambiamento o solo l’attaccamento al passato dei nostri concittadini (…poetico e/o patetico a seconda delle personalità).

Ma, ahinoi, fino ad oggi ha prevalso il partito degli “ultraconservatori”, di coloro i quali sostengono che in ogni caso < l'età del manufatto... il tempo trascorso >, rappresenti ragione valida e sufficiente ad impedirne l'auspicata trasformazione e/o modificazione.

L’estetica è sicuramente "materia controversa" dato che la letteratura filosofica in materia “riempie gli scaffali” delle biblioteche, ma non riesce a pervenire ad un giudizio unico-obiettivo-scientifico, su cosa considerare ARTE, degno di essere conservato; cosa invece no; né potrebbe essere altrimenti per una ragione intrinseca all’estetica stessa (che è il campo dell’opinione, del gusto, dei sensi).
Anche le leggi in materia di conservazione dei beni architettonici e culturali non fanno altro che riflettere questo stato di cose poichè:
- ogni epoca ha la sua estetica;
- ogni estetica ha < rispetto per alcune cose ... disprezzo per altre >.
Nella nostra epoca, un pesante MURO com’è il “MURAGLIONE” non può fare a meno di "rievocare episodi traumatici" legati alle motivazioni stesse dell’insediamento.
In primo luogo, oggi terzo millennio, riteniamo che la stragrande maggioranza della nostra comunità, sensibile più che in passato al discorso ecologico, ambientale e di riappropriazione dello spazio urbano, vedrebbe di buon occhio un consistente rimodellamento di quell’oggetto fisico che impedisce l’accesso (anche solo visivo) ad ampia parte "finora misteriosa" … per chi non vi affaccia direttamente con i balconi dei fabbricati che vi prospettano, al punto che non convincono per nulla le argomentazioni addotte a difesa di ciò che a primo acchito non è altro che un "pesante ammasso tufaceo” ormai senza significato alcuno, atteso che la sua valenza estetica è, viste le opinioni espresse finora da più parti, alquanto controversa se non addirittura del tutto dubbia.

In secondo luogo, può darsi davvero che, come si affermava in un'intervista del 2004, il Muraglione costituisca addirittura «il limite oltre il quale la “Città brutta” non si è potuta espandere»…pensate, ma, ci si chiede: l’ascrivibilità di tale merito è una ragione sufficiente per sostenerne l’intangibilità?... Siamo proprio sicuri, che modificandolo «ci ritroveremmo con un habitat banalizzato e mortificato»?
Davvero l’apertura di squarci di luce e di mare in zone cittadine condannate da più di un secolo all’ombra perenne dall’ingombrante MURO costituirebbe «una contaminazione che non possiamo assolutamente consentire»?
Occorre mettere in chiaro alcuni aspetti che potrebbero apparire scontati ed invece non lo sono affatto: il possibile abbattimento del MURAGLIONE non significa assolutamente recuperare l’accesso fisico, il godimento effettivo di quei luoghi; occorre dunque elaborare una strategia di riappropriazione di quegli spazi….non solo dal punto di vista visivo.
Inoltre (…e qui le preoccupazioni della Sovrintendenza appaiono giustificabili e condivisibili) in ogni caso bisogna evitare a tutti i costi, qualunque sarà la decisione, che la “cultura del cemento” possa trovare in quei luoghi terreno fertile… troppi danni sono stati arrecati al nostro territorio in tal senso.
Sarebbe sufficiente - d’accordo con la Marina Militare - rendere accessibili i luoghi più suggestivi e - questi sì - di reale ed unanimemente riconosciuto interesse storico - architettonico, tenendo però sempre presente l’obiettivo finale più suggestivo e probabilmente, oggi concretamente realizzabile: la creazione di un parco cittadino sorvegliato, curato, ben gestito e soprattutto aperto a tutti.

Il “MURO della discordia”, manufatto ingombrante, simbolo incontestabile di sopruso e divisione (come lo sono tutti i MURI nell’immaginario collettivo) non avrebbe più ragione - né reale, né simbolica - di esistere..., assolutamente nò... per lo meno non di tali dimensioni.
Il passato non va certo dimenticato, non è intenzione di nessuno, ma di certo lo stesso non può impedire il miglioramento delle condizioni di vita del presente!
Ancorché cercare di salvare a tutti i costi il Muraglione, impedendo un indiscutibile miglioramento della qualità della vita - più luce, più aria, più libertà - di larga parte della città, in nome di un giudizio estetico controverso probabilmente neanche condiviso a maggioranza, non basterebbe conservarne a futura memoria solo alcuni brevi tratti, in prossimità delle Porte, dei Varchi d’accesso?
Perché non operare al MURO la stessa trasformazione eseguita al MURO antistante l’area delle Scuole CEMM a San Vito, ovvero realizzare un cordolo con sovrastante cancellata?
Se poi lo si vorrà addirittura arretrare per determinati tratti del suo lunghissimo profilo per ricavare aree a parcheggio… ancora MEGLIO! Ben venga…
Una volta tanto sarebbe la Marina Militare a venirci incontro per la soluzione di un’annosa quanto spinosa problematica!
Nella ferma convinzione che sia oramai tempo di affrontare l’argomento con la dovuta serenità d’animo, non potendo più concepire che lo “stupendo paesaggio negato” non possa e non debba più essere esclusivo per chi ha la fortuna di abitare dal terzo piano in su dei protervi fabbricati a ridosso dello stesso, atteso che non vi sono peraltro chissà quali e quanti segreti militari da tutelare…, non potendo altresì concepire e sopportare che la M.M., ancorché indietreggiare rispetto alle proprie posizioni liberando aree incolte, assurdamente, ancora, “Demanio militare. Vigilanza armata”(da ridere!”) possa invece aver campo libero nell’occupare ben altri incantevoli siti in mar grande, con il risultato d’aver nei fatti circondato, completamente assediato militarmente, la Città, auspichiamo che Associazioni - Comitati e Movimenti insistano nella richiesta, oramai divenuta improcrastinabile, di "RIMODELLARE” l’ingombrante MURAGLIONE.

il presidente
Taranto lì, 01.04.15




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