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Marco Musolino (Noi con Salvini) su vertenza operatori call center.
venerdì 22 maggio 2015

da francescoreteuno@hotmail.it



 

                                                                                    

 

 

Vertenza Teleperformance, Marco Musolino (Noi con Salvini):

"Stop alla delocalizzazione, solidarietà ai lavoratori"

        

        

        

         "La vertenza Teleperformance va inserita al più presto nella vertenza Taranto di cui il Governo sta discutendo a Palazzo Chigi. Occorre fermare subito la delocalizzazione perché delocalizzare significa tradire l'Italia". Così il candidato consigliere alle prossime elezioni regionali della lista Noi con Salvini, Marco Musolino, ha espresso solidarietà ai lavoratori e alle sigle sindacali - SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL ed UGL Telecomunicazioni - che oggi hanno organizzato un sit-in a seguito dell'apertura della trattativa sulla vertenza Teleperformance.

 

         Per scongiurare la societarizzazione - ovvero il processo di avvio all’esternalizzazione del call center che avrà inizio dal prossimo 3 giugno - l'azienda ha presentato una serie di misure che prevedono: riduzione del part time a 20 ore,  demansionamento, blocco degli scatti di anzianità, taglio del TFR e riduzione percentuale di oltre il 25% della tredicesima.

 

         "Si tratta di richieste che sono a dir poco inaccettabili e lesive della dignità dei lavoratori, oltre che peggiorative della già non rosea situazione retributiva", dice Musolino. "Esprimo quindi preoccupazione per le dichiarazioni con cui l'azienda sta avviando la trattativa, una preoccupazione tanto più forte se si considera che Teleperformance rappresenta attualmente a Taranto la seconda realtà lavorativa dopo l'Ilva, a sua volta afflitta da una pesante crisi".

 

         A dare il colpo di grazia alla situazione sono intervenuti anche  il Jobs Act e la legge di stabilità. "Gli incentivi a pioggia e la decontribuzione dei nuovi assunti hanno incentivato la precarizzazione del mondo del lavoro, con contestuale cancellazione di diritti acquisiti e la “delocalizzazione” delle strutture in Paesi emergenti come Albania e Romania in primis", conclude Musolino. "Mi impegnerò da subito e con forza, quindi, per portare il caso Teleperformance a Palazzo Chigi, per fermare la delocalizzazione e garantire un mercato competitivo non fondato sul massimo ribasso in fase di assegnazioni degli appalti da parte dei grandi committenti pubblici e privati ai call center".




 

 




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