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Comunicazioni M5S
venerdì 4 dicembre 2015

- OLIO, M5S: “IL GOVERNO PRIMA LATITA E POI SCOPRE L’ACQUA CALDAâ€
- Clima: Pedicini relatore al Consiglio Ue Ambiente





da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate

OLIO, M5S: “IL GOVERNO PRIMA LATITA E POI SCOPRE L’ACQUA CALDAâ€

 

I deputati Cariello e L’Abbate (M5S) chiedono di rendere operativi sul territorio nazionale “tac salva-olio†e banca dati nazionale contenuti nell’ordine del giorno 5 Stelle approvato dal Governo oltre un anno e mezzo fa

 

“Per fortuna c’è il Corpo Forestale dello Stato a stanare le truffe ai danni del nostro ‘oro verde’, visto che il Governo, dopo aver latitato, ora con una mano ringrazia il Corpo Forestale dello Stato per il suo lavoro e con l’altra firma la sua abolizione. Non solo: la cosiddetta ‘tac salva olio’ l’abbiamo proposta noi, oltre un anno fa, con un ordine del giorno, datato 11 giugno 2014, che il Governo ha votato e in cui era contenuta anche la creazione di una banca dati delle diverse produzioni di olio extravergine d’oliva. Perché nel frattempo il Governo non l’ha resa operativa facendo finta ora di scoprire l’acqua calda?â€. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati del M5S delle Commissioni Agricoltura e della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione.

 

“I sequestri, per i quali ringraziamo le forze dell’ordine,  dimostrano che il fenomeno è tuttora in atto – affermano i deputati pugliesi Francesco Cariello e Giuseppe L’Abbate (M5S) – Eppure il Governo aveva tutti gli strumenti disponibili sia da un punto di vista giudiziario, come nel caso dell’informativa inviata dall’Agenzia delle Dogane che forniva gli elementi necessari per una denuncia all’Antitrust, sia da un punto di vista legislativo come nel nostro ordine del giorno che promuoveva la cosiddetta ‘tac salva-olio’. Chiediamo – proseguono i parlamentari pugliesi 5 Stelle – che il Governo venga a riferire al più presto in Parlamento motivando queste gravi omissioni e spiegando quali azioni concrete intenda adottare per rendere operative al più presto su tutto il territorio nazionale le misure approvate nell'ordine del giorno del M5S oltre un anno e mezzo fa a tutela della filiera produttiva olivicola, in particolare per quanto riguarda la banca dati sugli oli extravergini d'oliva e la cosiddetta 'tac salva-olio

 

 

****************************************

 

 

PIERNICOLA PEDICINI

Portavoce eurodeputato del M5s al Parlamento europeo

Coordinatore della Commissione ambiente e sanità

 

Ufficio stampa - Comunicato del 4 dicembre 2015

 

CONFERENZA SUL CLIMA A PARIGI, IL 16 DICEMBRE PEDICINI (M5S) RELATORE AL CONSIGLIO UE SULL'AMBIENTE

 

"La conferenza sul clima di Parigi è importante ma rischia di essere solo una parata di buoni propositi, se non impone azioni concrete e profonde che modifichino radicalmente le scelte energetiche del mondo. Occorre fare molto di più e rapidamente per recuperare il tempo perso ed evitare il disastro ambientale dell'intero pianeta. Dopo Parigi ci vogliono fatti e provvedimenti legislativi immediati per ridurre le emissioni di gas serra e non i soliti annunci e proclami ipocriti e propagandistici. La Ue potrebbe andare in questa direzione già il 16 dicembre prossimo, se il Consiglio europeo ascoltasse le proposte del M5S Europa e approvasse norme più restrittive e rigorose nell'ambito della revisione della Direttiva Nec contro l'inquinamento dell'aria". Ad affermare tutto questo è Piernicola Pedicini, portavoce del M5s e relatore della Commissione ambiente sulla Direttiva Nec nella riunione del Consiglio Ue sull'ambiente che si svolgerà mercoledì 16 dicembre a Bruxelles.

"La riunione del Consiglio Ue - sottolinea Pedicini - sarà il primo banco di prova per capire se i governi degli Stati membri vogliono fare sul serio o sono tutti come Renzi che anche a Parigi ha lanciato slogan e promesse e nessuna iniziativa sostanziale e concreta che inverta le scelte adottate finora dall'Italia. L'ex sindaco di Firenze - aggiunge l'eurodeputato pentastellato - non si smentisce mai e bleffa pure sul futuro dei nostri figli. Anche alla Cop21 ha detto cose completamente diverse rispetto a quello che il suo governo sta facendo. Un esempio su tutti, il varo della legge Sblocca Italia che agevola le trivellazioni petrolifere su terra e in mare. Il premier - sottolinea Pedicini - è arrivato a sostenere che l'Italia sarebbe leader nel settore della riduzione delle emissioni e poi ha addirittura esaltato Eni e Enel affermando che sarebbero i protagonisti del rinnovamento energetico nel mondo, senza considerare le numerose inchieste in corso della magistratura italiana sui disastri prodotti dalle emissioni delle centrali a carbone Enel o degli impianti petroliferi Eni. In più, non ha speso una parola sulle circa 80 mila morti premature che ogni anno si verificano in Italia a causa dell'inquinamento dell'aria e sul fatto che siamo al primo posto rispetto alle 490mila morti calcolate nei 28 Paesi Ue.

L'inquinamento atmosferico - spiega il portavoce del M5s - è il principale fattore di rischio ambientale per la salute in Europa. Le soluzioni non possono derivare da interventi spot come quelli di Renzi e del ministro dell'Ambiente Galletti che dicono di voler risolvere l'emergenza rinnovando il parco dei mezzi pubblici o impermeabilizzando di meno il suolo per permettergli di assorbire meglio l'anidride carbonica. Il punto focale è avere una strategia di sistema, con obiettivi concreti e vincolanti che sia l'Italia che la Ue dovrebbero adottare. I governi devono decidere se la salute dei cittadini viene prima o dopo gli interessi delle lobby economiche. Se il Parlamento europeo avesse osato di più, si sarebbero subito potuti evitare 40 mila morti all'anno. Inoltre, si sarebbero attenuati i costi annui causati dalla cattiva qualità dell'aria e dall'impatto sulla salute che secondo l'Oms (Organizzazione mondiale sanità) ammonta a oltre 1.4 trilioni di euro per tutta l'Europa. L'Italia da sola avrebbe risparmiato almeno 7 miliardi di euro all'anno a partire dal 2025, senza contare i danni devastanti alla biodiversità, alle colture agricole e agli edifici.

Che l'inquinamento in Europa sia un'emergenza - precisa l'eurodeputato - lo dimostrano le decisioni prese dalla Commissione europea che ha avviato provvedimenti contro 16 Stati membri per cattiva qualità dell'aria. L'Italia è stata addirittura portata in giudizio davanti alla Corte di giustizia per non aver fatto abbastanza. Adesso però fa anche peggio: favorisce le fonti fossili e rende impossibile la vita a chi opta per le rinnovabili, blocca gli incentivi, aumenta l'Iva al pellet, non introduce la carbon tax, tutela le lobby del petrolio e delle vecchie centrali elettriche. Un dato emblematico diffuso nelle ultime ore, - conclude Pedicini - evidenzia che il nostro paese spende circa 15 miliardi per sussidi diretti e indiretti a petrolio, carbone e gas e impiega solo 84 milioni per il fondo verde per il clima".

 

Ufficio stampa - Per contatti cell. 3920460174

PIERNICOLA PEDICINI

Portavoce eurodeputato del M5s al Parlamento europeo

 




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