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Peacelink, inquinamento a Brindisi: Lettera alla Commissione Europea
martedì 8 marzo 2016

da l.manna@peacelink.it





Peacelink ha inviato oggi una lettera alla Commissione Europea in merito alla questione inquinamento a Brindisi. (lettera in allegato)

 

Ad un anno dalla denuncia presentata alla Commissione Europea per l’Ambiente, Peacelink sollecita un intervento della Commissione per difendere il diritto alla salute e all’ambiente dei cittadini di Brindisi.

 

Nella lettera, si far riferimento ad un peggioramento della situazione, accompagnato dalla inerzia delle Istituzioni che non hanno ad oggi ancora elaborato nessun piano per la riduzione delle emissioni, nessun atto finalizzato a proteggere la popolazione quando le condizioni meteorologiche portano le emissioni in città, nessuna programmazione su come informare i cittadini sui comportamenti da assumere in caso di pericolo. Niente è stato fatto nel campo della prevenzione sanitaria e la popolazione è abbandonata a se stessa sebbene si sappia che l’inquinamento possa causare malattia e morte.

 

La Commissione è stata poi aggiornata nel dettaglio su quanto avvenuto in questi mesi e in particolare sull’articolo pubblicato a luglio 2015 [Impatto sulla salute della popolazione del particolato secondario originato da una sorgente industriale], a firma dei ricercatori Cristina Mangia, Marco Cervino ed Emilio Gianicolo del CNR sull'impatto del particolato primario e secondario. La sorgente presa in esame è la centrale termoelettrica situata a Cerano (Brindisi), in cima alle classifiche dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) per emissioni di sostanze inquinanti.  

 

Dallo studio è emerso in modo inequivocabile come, in presenza di emissioni provenienti da installazioni industriali che portano alla formazione di particolato secondario, questo debba essere considerato nelle valutazioni di impatto ambientale e sanitario. L’indagine condotta nel caso di studio specifico della centrale di Brindisi ha evidenziato, infatti, che ignorare il ruolo del particolato secondario conduce ad una sottostima notevole dell’impatto che la centrale ha sulla salute delle popolazioni. Lo studio ha dimostrato come l’esposizione a PM2.5 primario e secondario prodotto dalla centrale sia associato ad un valore di 4 a 28 morti l’anno.

 

Come conseguenza dello studio è stata presentata una indagine conoscitiva sugli effetti dell'inquinamento ambientale sull'incidenza dei tumori, delle malformazioni neonatali e sulla epigenetica fetale e neonatale e gli esperti sono stati ascoltati sulle problematiche relative alla centrale Enel di Cerano (Brindisi) dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato. 

 

E’ stato inoltre prodotto dall’Associazione Salute Pubblica un dossier che presenta i dati di mortalità per tutte le cause dal 2002 al 2014 nel Comune di Brindisi e nei diversi distretti dimostrando importanti differenze di mortalità tra i diversi quartieri.  E' la prima volta che si pubblicano dati di mortalità sub-comunali. L'analisi è stata condotta su dati dell'Anagrafe Comunale, quindi facilmente accessibili. I dati mostrano interessanti differenze ed indicano aree di chiaro svantaggio.

 

Si è denunciato inoltre che è stata chiesta la VIA per un nuovo deposito costiero di gasolio in zona Costa Morena, un nuovo insediamento ad alto rischio di incidente rilevante.

 

Anche su questo nessuna risposta dal governo, mentre continua la storia delle torce del Petrolchimico ENI Versalis, che hanno continuato a sfiammare  con una frequenza seriamente preoccupante.

 

Si è chiesto pertanto alla Commissione Europea di esaminare ancora più approfonditamente  la situazione di Brindisi, alla luce della Direttiva Europea sulle Emissioni Industriali 2010/75/EU, valutando l’impatto totale che una serie di grandi impianti industriali può avere sull’ambiente e sulla salute della sua popolazione.





lettera alla Commissione Europea in merito alla questione inquinamento a Brindisi

 




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