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Blasi sulla presunta emergenza rifiuti
martedì 26 aprile 2016

da blasi.ufficiostampa@gmail.com

Il presidente Gabellone ci ha “servito†oggi l’ennesima emergenza rifiuti nel Salento, corredata dallo spauracchio delle cartoline con i cassonetti stracolmi e l’inevitabile, necessaria, apertura della discarica sulla falda di Corigliano d’Otranto.
Dunque, secondo il presidente della Provincia, superando “lo stallo burocratico†a causa del quale la discarica di Corigliano è ancora chiusa, l’emergenza che rischia di gettare il Salento nel caos si risolverebbe magicamente.

Qualche giorno fa quattordici associazioni hanno diffidato la Regione a mettere in funzione l’impianto di Corigliano perché ciò comporterebbe un grave rischio per la salute dei cittadini del Salento, già colpiti, proprio a causa dell’inquinamento delle acque profonde, da una emergenza tumori gravissima. Sono certo che anche in occasione della presentazione del rapporto Asl sull’emergenza tumori il presidente non ha mancato di manifestare la propria indignazione e di schierarsi a favore di una svolta ambientale per rispondere all’emergenza. Ma dall’inviare una dichiarazione a passare ai fatti, evidentemente, la strada è molto lunga.

Quello che Gabellone chiama approssimativamente “stallo burocratico†in merito alla discarica di Corigliano, nella realtà si chiama “Piano regionale di tutela delle Acque†ed è uno strumento che serve a garantire la salubrità delle acque che i cittadini consumano. È utile ripetere che dalla falda sulla quale l’allora presidente Fitto fece costruire questa discarica, l’Acquedotto Pugliese preleva proprio quell’acqua che arriva nelle nostre case attraverso i rubinetti. E dunque, nonostante i 10 milioni di euro che il governatore Vendola non è riuscito a non spendere per completare quell’impianto, è assolutamente di buon senso non farlo entrare in funzione, perché c’è il rischio di avvelenare i pozzi da cui preleviamo l’acqua con cui cuciniamo, ci laviamo o che beviamo.

Necessario sarebbe alleggerire il carico dei rifiuti a Cavallino o a Ugento, e di conseguenza a Statte, attraverso il riciclo della frazione umida degli stessi, costruendo gli impianti di compostaggio per i quali il compagno di partito di Gabellone, l’ex presidente dell’Oga Paolo Perrone, non è riuscito a bandire in tempo utile le gare, nonostante ne abbia avuto tutto il tempo. Ma il partito di Gabellone è molto bravo a concedere appalti, come quelli per la raccolta differenziata, a mettere in difficoltà i cittadini, minacciando multe per chi non differenzia, per poi battersi con grande impegno affinché quella raccolta differenziata finisca tutta insieme in una discarica.

Una politica che, strillando all’emergenza un giorno sì e l’altro pure, si è rivelata finora la più utile per chi non ha altro interesse se non preservare lo status quo del ciclo dei rifiuti, nel quale, come disse il presidente Emiliano non molto tempo fa, la Regione “non tocca palla†perché tutto è nelle mani dei “privatiâ€, che, grazie alle emergenze, vere o presunte, continuano a fatturare ingenti guadagni per un servizio che potrebbe essere svolto in modo meno impattante e più rispettoso dell’ambiente e dell’intelligenza dei cittadini.

Dal canto suo la Regione farebbe bene ad attuare la legge 24/2012 nominando, come previsto dall’articolo 7, l’Autority sui rifiuti che avrebbe tra i suoi compiti quello di provvedere, sostituendosi, alla inadempienza, inefficienza, inefficacia degli Oga e degli Aro. Sarebbe un grande passo in avanti, in attesa dell’annunciata riforma.

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Sergio Blasi
Consigliere regionale Pd in Puglia





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