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Comunicazioni Conservatori e Riformisti Puglia
venerdì 24 giugno 2016

- COMUNALI, COR BRINDISI A EMILIANO: ARRIVATO IL TEMPO DI LAVORARE NELL'INTERESSE DEI CITTADINI
- COMUNALI, COR A EMILIANO: HAI PERSO E MALE. FATTENE UNA RAGIONE
- PATTO PER LA PUGLIA, VENTOLA: CHE FINE HA FATTO? I PANZEROTTI SONO DIVENTATI FREDDI
- BREXIT, FITTO: NON E' DISASTRO E' OPPORTUNITA'


da conservatorieriformisti.puglia@gmail.com





 

COMUNALI, COR BRINDISI A EMILIANO: I QUARTIERI PERIFERICI NON SONO MAFIOSI QUANDO VOTANO PER TE E LO DIVENTANO QUANDO VOTANO PER ALTRI. SOTTERRIAMO L’ASCIA DI GUERRA E LAVORIAMO PER I BRINDISINI”

Dichiarazione dei parlamentari ZIZZA E CIRACI’ e i coordinatori di Brindisi di Cor, GUADALUPI E ATTORE

 

“Il presidente Emiliano offende la città e danneggia il suo stesso partito scaricando su altri i motivi reali della sua sconfitta” così i parlamentari, senatore Vittorio Zizza e il deputato Nicola Ciracì, e i coordinatori cittadino e provinciale di Brindisi dei Conservatori e Riformisti, Italo Guadalupi e Vincenzo Attorre, replicano al presidente della Regione e leader del Pd, Michele Emiliano, che ha etichettato i quartieri periferici brindisini come “mafiosi e covi della Sacra Corona Unita”.


“Forse è arrivato il tempo per il presidente Emiliano di uscire allo scoperto e non nascondersi più dal fare un’ analisi politica di quanto è accaduto- sottolineano ancora i CoR- la campagna elettorale è terminata, Brindisi ha fatto la sua scelta, Angela Carluccio è il sindaco di questa città”.

“Non solo, quando Emiliano afferma di non essere stato votato in quei tre quartieri dove è stato sostituto procuratore e dove si annidano i principali clan della Sacra Corona Unita - proseguono- forse dimentica che nel primo turno il suo candidato, Nando Marino, proprio in quei tre quartieri, che ora addita, ha ottenuto il doppio dei voti rispetto alla nostra candidata. Quindi ci chiediamo, se è vero ciò che dice il leader del Pd, cosa sia accaduto tra primo e secondo turno, all’improvviso i quartieri in questione si sono ripopolati di mafiosi. Vogliamo ricordare, inoltre, al presidente Emiliano che, appena due anni fa, è stato il voto di questi quartieri brindisini a contribuire alla sua elezione, dapprima con le primarie, poi nel turno delle regionali. I suoi stessi candidati sono stati eletti da quelli che lui definisce “covi del principali clan della Sacra Corona Unita”.


“Noi Cor pensiamo, invece, che sia arrivato il tempo di sotterrare l’ascia di guerra- concludono- questo atteggiamento offensivo e per nulla costruttivo non fa del bene a nessuno neppure alla politica. E’ ora di mettersi a lavoro tutti insieme per il bene della città, e in linea con il pensiero della nostra sindaca, ripristinare i rapporti di serena e fruttuosa collaborazione tra il Comune e la Regione”.

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COMUNALI, COR AD EMILIANO: SMETTILA DI OFFENDERE. HAI PERSO, FATTENE UNA RAGIONE I BRINDISINI HANNO BOCCIATO LE TUE POLITICHE REGIONALI E IL TUO CANDIDATO

Il gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola) considerano scandalose e calunniose le dichiarazioni del presidente Emiliano sulle ragioni della sconfitta a Brindisi

 

Da presidente della Regione e da ex magistrato ci saremmo aspettati un comportamento diverso da Michele Emiliano, piĂą rispetto delle Istituzioni e dei cittadini.

Invece, Emiliano, pur di non ammettere una pesante sconfitta personale e politica a Brindisi offende in  modo sgradevole e calunnioso Angela Carluccio e gli elettori che l’hanno scelta. Scandalose le sue dichiarazioni. Scandalose e volgari. Ma fin dalla vigilia del voto abbiamo assistito a una campagna mediatica che tentava di indurre gli elettori e i lettori a credere che la passata Amministrazione sostenesse la candidata sindaco sostenuta da noi Conservatori e Riformisti e liste civiche.

Interviste nelle quali Emiliano per giorni ha tentato di far passare l’idea che da una parte ci fossero i “santi” e dall’altra i “diavoli”, ma ora richiamando anche la Sacra Corona Unita il presidente è davvero andato fuori misura.

Emiliano se ne faccia una ragione: i cittadini hanno saputo non solo punire un candidato scelto da Emiliano non per le sue capacità ma perché strappandolo al campo avversario sperava di recuperare i voti di centro, vincendo al primo turno. Invece non solo il suo candidato è andato al ballottaggio, ma ha anche perso! Perché i brindisini, così come a Roma e Taranto, hanno bocciato il Pd e le politiche governative di Renzi e di Emiliano.

Se ne faccia una ragione, gli elettori hanno scelto la migliore proposta umana e politica.

 

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VENTOLA (COR): I PANZEROTTI SONO DIVENTATI FREDDI E NESSUNO PARLA PIU’ DEL PATTO PER LA PUGLIA

Dichiarazione del consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Francesco Ventola, che torna a chiedere l’audizione in Commissione Bilancio del presidente Emiliano o del capo di Gabinetto, Stefanazzi

 

I panzerotti vanno mangiati caldi e per questo abbiamo il timore che il “Patto del Panzerotto” fra il presidente della Puglia, Michele Emiliano, e il premier Matteo Renzi si sia raffreddato molto e rischia diventare indigesto soprattutto ai pugliesi.

Il 17 maggio scorso il premier Renzi a Bari, siglando il Patto per la Città Metropolitana di Bari con il suo amico e sindaco Antonio Decaro, aveva frenato la frenesia di Emiliano che sperava di sfilare al premier anche una firma sul Patto per la Puglia, preparato in fretta e furia nella notte. Renzi promise di tornare in Puglia dopo 15 giorni, ne sono già passati 40, più o meno, e in agenda a Palazzo Chigi la visita non è stata programmata.

Non solo, la sensazione è che anche qui in Regione non si ha più voglia di parlarne. Noi Conservatori e Riformisti siamo fermi all’audizione del capo di gabinetto Stefanazzi nella prima Commissione al Bilancio. In quell’occasione, era il 16 maggio scorso (il giorno prima dell’arrivo di Renzi a Bari per Decaro), la consegna era di rivederci dopo qualche giorno per una selezione condivisa delle opere da inserire nel Piano.  L’arrivo repentino di Renzi a sostegno dell’amico Decaro aveva mandato in tilt Emiliano che nella notte, incurante del lavoro avviato in Commissione, aveva confezionato e messo sotto il naso del premier un Patto per non essere da meno al sindaco di Bari.

Morale della “favola”, per modo di dire, Renzi ha omaggiato Decaro e i suoi panzerotti, ma ha poca intenzione di fare il bis! E allora a questo punto a noi non resta che richiedere l’audizione in Commissione del presidente Emiliano o del suo capo di gabinetto per capire in quali meandri il Patto si è arenato.

 

 

 

 

 

 

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Brexit, Fitto: non sottovaluto rischi, ma Brexit è una opportunità, non un disastro. 


"E' evidente che si apre una fase complessa, ma il coro cupo di queste ore (di chi non aveva capito nulla per mesi, e ora ci spiega tutto) è fuori luogo. Gli elettori inglesi hanno deciso, e la democrazia è sacra". Così Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti. "Da David Cameron e' venuto ora un discorso onesto, che gli fa onore, come e' stato suo merito dare la parola ai cittadini. L'Inghilterra ci da' una lezione di come una democrazia dovrebbe funzionare, anche in termini di ricambio delle leadership. Ovviamente non esulto e non sottovaluto rischi e le incognite. Pero' la Brexit non è un disastro, ma - al contrario - può essere una opportunità. Cameron aveva seguito la via giusta con la rinegoziazione, chiedendo di cambiare regole e trattati. Ma a Bruxelles hanno fatto orecchie da mercante. Lui, allora, ha mantenuto la promessa e ha dato la parola agli elettori, cosa che burocrati e "Palazzi" non gradiscono mai. Occorre dunque una nuova rinegoziazione complessiva, che riguardi tutti, Italia inclusa. Naturalmente l'Italia deve stare attenta: il peso del nostro debito pubblico è una fragilità che dobbiamo sempre considerare, e che ci offre minori margini di movimento rispetto al Regno Unito. Come Conservatori e Riformisti, il 30 giugno prossimo organizziamo a Roma, con esponenti dei Conservatori inglesi, un appuntamento di analisi e proposta, proponendo un percorso:

1. Basta cessioni di sovranitĂ  a istituzioni che sono fuori controllo per i cittadini.

2. Basta all'accordo costante PPE-PSE, che è sempre più insopportabile per i cittadini europei.

3. No al ministro dell'economia unico europeo: sarebbe la "gabbia" finale, con le attuali regole assurde rese ancora piĂą rigide.

4. Basta con un'ingiustizia per cui la Germania (e fa bene, per se stessa!) può respingere le norme europee con la propria Corte Costituzionale, mentre noi (i nostri Parlamenti) ci siamo autoimpediti questa possibilità. Rinegoziare tutto, e rinegoziamo anche noi".

 

Roma, 24 giugno 2016

 

 

 

Info

Mariateresa D’Arenzo

tel 338/2447026

 





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