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Comunicazioni Movimento 5 Stelle
venerdĂŹ 9 dicembre 2016

- LATTE: ETICHETTATURA TRASPARENTE A BENEFICIO DI PRODUTTORI E CONSUMATORI
- FIERA DEL LEVANTE: SULLA CHIUSURA DELL’OPERAZIONE, L’ABBATE (M5S) CHIEDE IL NULLAOSTA MINISTERIALE
- AGRICOLTURA: SU PSR E GAL LA PUGLIA RACCOGLIE SOLAMENTE BOCCIATURE


da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate





 

Approvato alla Camera il decreto per un’origine chiara del latte in etichetta. L’Abbate (M5S): “il prossimo passo è un’etichettatura sul grano per la pasta e i farinacei, come da un nostro ordine del giorno approvato a Montecitorio”

 

Una garanzia per i consumatori e per il Made in Italy arrivata in ritardo e che va subito estesa a tutti i prodotti agroalimentari venduti sul mercato italiano. È l'indicazione dell’origine del latte in etichetta che viene inserita con lo schema di decreto, approvato in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati. Scompariranno, almeno per il mercato nazionale, quei formaggi spacciati per “made in Italy” ma prodotti con latte estero, spesso di dubbia provenienza, a tutto vantaggio degli allevatori e delle produzioni del bel paese.

 

“Solo qualche mese fa abbiamo proposto queste stesse misure in un emendamento alla proposta di legge anti contraffazione durante la discussione in Aula a Montecitorio – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura – ma sono state bocciate dalla maggioranza di Governo con la motivazione che è l’Unione Europea a decidere in materia di etichetta alimentare. Eppure già all'epoca abbiamo ricordato all’Esecutivo che la Francia, invece, era già riuscita a farsi valere in Europa imponendo l'indicazione di origine sui prodotti lattiero caseari. Cosa è cambiato da allora?”.

 

Il prossimo obiettivo, auspicato dai 5 Stelle, è il grano affinché il consumatore possa poter scegliere tra la pasta che riporta in etichetta “100% grano italiano” e quella realizzata con miscele che usano varietà importate. “Una proposta già portata in Parlamento con un nostro ordine del giorno e che aspetta ancora di essere concretizzata – conclude L’Abbate (M5S) – secondo quanto annunciato proprio dal Ministero delle Politiche Agricole”.

 

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Il deputato pugliese 5 Stelle torna ad interrogare i ministeri sull’opportunità della cosiddetta “privatizzazione” dell’ente fieristico da parte della Camera di Commercio di Bari con Fiera Bologna, alla luce della nuova normativa in materia

 

Dopo più di diciotto mesi di attesa, sembra finalmente essere giunta a conclusione l’operazione messa in piedi dalla Camera di Commercio di Bari per la cosiddetta “privatizzazione” della Fiera del Levante, in collaborazione con Bologna Fiere. La newco che dovrebbe gestire lo storico ente fieristico pugliese, a partire dal 1° gennaio 2017, sarà composta al 15% dal partner emiliano e dal 75% dalla CCIAA di Bari. L’intesa tecnica pare essere stata raggiunta e si attendono ora le firme conclusive per definire l’operazione, proprio in concomitanza con la nuova normativa sulla riforma delle Camere di Commercio e sulle partecipate pubbliche che entrerà in vigore lunedì 12 dicembre.

 

“Abbiamo atteso oltre un anno e mezzo e, ora, tutto pare che debba concludersi in fretta. Ancora non si è compreso quale piano s’intenda mettere in atto per il futuro della Caravella o se il procedimento in corso sia in linea con le normative nazionali previste sia per le camere di commercio sia per le società a partecipazione pubblica – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) – Su questa operazione avevamo chiesto lumi al Governo Renzi già nell’autunno 2015, senza ovviamente ricevere risposta nonostante i numerosi solleciti. Oggi, alla luce dell’imminente entrata in vigore della riforma Madia nonché del parere del collegio dei revisori dei conti della Camera di Commercio di Bari, chiediamo – continua L’Abbate – ai ministeri della Funzione Pubblica, dello Sviluppo economico e dell’Economia se siano a conoscenza dell’evoluzioni intervenute sulla cosiddetta ‘privatizzazione’ della Fiera del Levante e se non ritengano opportuno avviare un’analisi, in conformità con le nuove disposizioni in materia”.

 

Nella delibera di costituzione della Newco Nuova Fiera del Levante Srl numero 100 del 6 dicembre 2016 della Camera di Commercio si riporta, infatti, che “Con nota acquisita al protocollo camerale n. 53958 del 28.11.2016, il Collegio di Revisori dei Conti ha trasmesso, in allegato al verbale n. 6, il parere di propria competenza che è stato espresso in termini favorevoli all’adesione della Camera di Commercio di Bari alla costituenda società “NEWCO Nuova Fiera del Levante s.r.l.” facendo riferimento alla normativa attualmente vigente e sottolineando la necessità di procedere a tutte le necessarie modifiche sostanziali e procedurali che si dovessero rendere necessarie per effetto dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 219 del 25.11.2016, concernente la riforma del sistema camerale in attuazione dell’art. 10 della legge n. 124 del 25.08.2015”. Un nullaosta interno, quindi, sotteso a quello ministeriale, come previsto dalla riforma Madia.

 

 

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Nuovo bando per i GAL, dopo l’impugnativa di Monopoli e Modugno causata dagli errori della Regione Puglia. Per il deputato L’Abbate (M5S), si perderanno 6/8 mesi e a pagarne lo scotto saranno sempre gli agricoltori. Bocciatura anche sul PSR 2007-2013 per l’Italia

 

Dalla gestione Vendola a quella di Emiliano, la Regione Puglia raccoglie solo insuccessi sui fondi europei dedicati al comparto primario. Prima il mancato accoglimento da parte di Bruxelles della nuova programmazione PAC a maggio 2015, ora l’Anci che convince saggiamente l’Assessore Di Gioia a ripubblicare i bandi sui GAL (Gruppi di Azione Locale), dopo l’impugnativa di Monopoli e Modugno che hanno sottolineato alcune errate interpretazioni per la selezione dei Comuni eleggibili sia per la programmazione agricola FEASR sia per quella relativa alla pesca del FEAMP, avendo scelto la Puglia una strategia plurifondo.

 

“Non possiamo che esprimere soddisfazione per l’accordo trovato dai Comuni mentre alla gestione Di Gioia va tutto il nostro disappunto – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Si sono dovuti attendere gli esiti dei ricorsi presso il Tribunale Amministrativo Regionale per convincere la Giunta Emiliano ad una doverosa riflessione sulle errate interpretazioni eseguite arbitrariamente dalla Puglia. Una decisione saggia ma certamente sofferta da tutti quei Comuni che avevano iniziato il proprio percorso con i nuovi GAL, che comporterà un ritardo di almeno sei-otto mesi come avevamo già denunciato in precedenza. Un ritardo – continua L’Abbate (M5S) – firmato Di Gioia e che peserà, necessariamente, sulla competitività delle nostre imprese agricole sui mercati globali e nazionali”.

 

È notizia di questi giorni, poi, che la Commissione europea non ha proceduto a liquidare alcuni conti della vecchia programmazione PSR 2007-2013, pari a circa 2 miliardi di euro, per “rilevanti errori”, con l’Italia piazzatasi al primo posto di questa deplorevole classifica. “Naturale che si possano verificare scostamenti tra quanto dichiarato e quanto effettivamente liquidato ma quello che accade in Italia pare quasi scientifico – commenta L’Abbate (M5S) – e l’agire delle Giunte Vendola ed Emiliano, purtroppo, lo dimostrano. Rischiamo di perdere 1 miliardo e 700 milioni per la presenza di problemi e ritardi nell’attuazione di un piano d’azione finalizzato ad ovviare alle carenza nei controlli sul rispetto dei criteri di riconoscimento. Insomma, sbagliamo a non vigilare correttamente sul rispetto delle regole e, poi, nel non saper predisporre una strategia volta a risolvere i problemi nati proprio dalla mancata vigilanza. La nostra agricoltura ha bisogno delle risorse comunitarie per essere competitiva e quelle risorse devono essere utilizzate tutte e correttamente. Non è più pensabile che per carenze degli organismi pagatori siano poi gli agricoltori a rimetterci. Né è comprensibile finanziare progetti pur di non perdere risorse sino ad ora non spese – conclude il deputato 5 Stelle pugliese – Saper spendere nei tempi, finalizzando le risorse agli obiettivi stabiliti denota capacità, spendere per non perdere risorse vanifica spesso l’efficacia delle azioni”.

 




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