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Comunicazioni Movimento 5 Stelle

lunedì 3 aprile 2017

da Pedicini, L’Abbate





PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S

Membro della Commissione ambiente e sanità

 

 

INQUINAMENTO DELLE ACQUE DEL PERTUSILLO, LA UE CHIEDE CHIARIMENTI ALLE AUTORITÀ ITALIANE E RIBADISCE CHE DA DUE ANNI C'È GIA' UN'INDAGINE IN CORSO

 

La Commissione europea ha chiesto chiarimenti alle autorità italiane sulla situazione delle acque del lago del Pertusillo dopo che il 3 febbraio scorso nell'invaso della Val d'Agri erano state riscontrate delle ampie chiazze di colore marrone che avevano suscitato un grande preoccupazione tra la popolazione lucana e pugliese. La Commissione ha inoltre ribadito che sull'inquinamento dell'invaso del Pertusillo c'è già da circa due anni un'indagine in corso della Ue per fare chiarezza sul rischio di contaminazione che l'acqua del lago potrebbe subire a causa degli impianti petroliferi dell'Eni presenti a poca distanza.

Le notizie sono contenute nella risposta che l'organismo esecutivo di Bruxelles ha dato ad un'interrogazione urgente presentata, un mese fa, dagli eurodeputati del M5S Piernicola Pedicini e Rosa D'Amato a seguito dell'ultimo allarme inquinamento del lago del Pertusillo.

La Commissione ha anche specificato, nella risposta a Pedicini e D'Amato, che "nel valutare il rispetto delle norme di qualità delle acque nell'ambito della pertinente legislazione dell'Ue, la Commissione si basa sui dati e le informazioni comunicate dalle autorità competenti degli Stati membri sulla base di parametri specifici stabiliti dalla pertinente normativa nazionale (decreto legislativo n. 152/2006). Nel caso specifico dell'invaso del Pertusillo, - ha aggiunto la Commissione Ue - la risposta delle autorità italiane indicava che nel 2016 questi parametri erano stati pienamente rispettati".

Nell'interrogazione dei due eurodeputati del M5S, era stato evidenziato che "l'Eni il 3 febbraio scorso aveva fatto sapere che all'interno del perimetro del Cova (Centro Oli Val d'Agri) alla profondità di sei metri era stato identificato del liquido con presenza di idrocarburi, riconducibile ad una perdita da un serbatoio di greggio dell'impianto petrolifero. Contemporaneamente nelle acque dell'invaso del Pertusillo, a valle del Cova, si erano materializzate delle macchie di liquido anomalo scuro simile ad olio minerale. Inoltre, era stato fatto presente che la diga del Pertusillo è un lago artificiale le cui acque vengono utilizzate per uso potabile da circa tre milioni di cittadini delle regioni Basilicata, Puglia e Calabria, nonché per l'irrigazione di oltre trentacinquemila ettari di terreno".

Pedicini e D'Amato avevano infine chiesto alla Commissione di spiegare perché, a seguito di tre precedenti interrogazioni del M5S Europa, dove già si chiedeva alla Ue di intervenire in merito alla comprovata contaminazione delle acque del Pertusillo a causa delle estrazioni petrolifere, l'organismo esecutivo di Bruxelles non avesse ancora agito concretamente in difesa del diritto alla salute dei cittadini e per la tutela dell'ambiente.

 

Ufficio comunicazione - Cellulare 3920460174

 

PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S

 

 

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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate


VINO: IL TESTO UNICO ANCORA IN ATTESA DEI DECRETI ATTUATIVI

 

In vista del Vinitaly, il M5S chiede al ministro Martina di velocizzare l’emanazione delle normative per rendere concreto il Testo Unico. Richiesto, inoltre, un intervento decisivo sui fondi comunitari per la promozione del vino all’estero ancora bloccati

 

Mentre in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati continuano le audizioni dei rappresentanti di categoria sul Testo Unico del Vino, il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina stenta ad emanare i decreti attuativi previsti dalla legge n. 238 del 12 dicembre scorso. All’approvazione del Parlamento, infatti, non sono seguite le necessarie iniziative normative del Governo in modo tale da rendere operative le misure utili al comparto, non arrecando ulteriori disagi e ritardi ai produttori della filiera.

 

“Anche in vista del Vinitaly (in programma a Verona dal 9 al 12 aprile, ndr) – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio – sarebbe il caso di dare un segnale forte al settore anziché ridursi ai soliti spot e passerelle. Ci sono ancora molti nodi da sciogliere, proprio in riferimento ai decreti mancanti: dalla semplificazione degli oneri burocratici al perfezionamento dei registri telematici su cui i principali problemi ad oggi ricadono sui piccoli produttori. Per queste ragioni – prosegue L’Abbate (M5S) – è opportuno che il Ministero delle Politiche Agricole accolga al più presto i rappresentanti della filiera per ascoltare le loro ragioni alla vigilia dell’importantissima fiera e della nuova campagna vitivinicolaâ€.

 

Non mancano le polemiche, infine, sulla mancata assegnazione delle risorse comunitarie. “Un altro problema segnalato dalle associazioni in audizione è il caso dell’Ocm Vino, con i fondi Ue per la promozione ancora bloccati –spiega Giuseppe L’Abbate (M5S) – Siamo già intervenuti da tempo con diversi atti parlamentari su cui ancora non abbiamo registrato un intervento risolutivo da parte del ministro Martina. Un immobilismo che rischia di rendere sempre più incolmabile il gap tra gli imprenditori italiani e quelli di altri Paesi europei che nel frattempo hanno già avviato la promozione del proprio vinoâ€.

 





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