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Comunicazioni DIREZIONE ITALIA

venerdì 21 aprile 2017

da Zullo






RIORGANIZZAZIONE SERVIZI SOCIO-SANITARI, ZULLO (DIT): UNA BUONA LEGGE CHE PUNTA NON SOLO ALL’ASSISTENZA MEDICA MA ANCHE A QUELLA SOCIO-SANITARIA

Il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia, Ignazio Zullo, spiega i motivi per i quali hanno votato il provvedimento

 

La riorganizzazione dei servizi socio sanitari della Puglia merita una riflessione a più ampio raggio: intanto la legge approvata questo pomeriggio all’unanimità dal Consiglio regionale è la dimostrazione che quando si tratta Sanità la politica non dovrebbe avere colore. Ognuno per la propria parte  ha collaborato al testo in sinergia fin da quando il DDL è arrivato in Commissione grazie alla disponibilità dell’assessore Negro con il quale abbiamo rivisto un sistema che punti non solo a dare assistenza medica, ma anche socio-sanitaria.

 

Se l'etĂ  media della vita si allunga la programmazione socio-sanitaria deve necessariamente adeguarsi offendo ai cittadini non auto-sufficienti, disabili assistenza a lungo termine. Per questo abbiamo contribuito alla formazione di un provvedimento che tenesse conto sia della continuitĂ  assistenziale, sia della certezza imprenditoriale di quelle strutture chiamate a fornire prestazioni altamente qualificate, ma che devono, appunto, dare continuitĂ  di servizio.

Questa legge, finalmente, conferisce al privato il ruolo che spetta in una SanitĂ  che deve armoniosamente coordinarsi nelle strategie erogative assicurando continuitĂ  di cure dalla fase acuta alla cronicitĂ .

 

Ora ci attende un compito ancora più arduo, reperire le risorse per coprire i bisogni assistenziali attraverso la riorganizzazione dell’offerta e per questo continueremo a chiedere che si faccia una valutazione dell'impatto economico finanziario del Piano di Riordino sul Sistema Sanitario Regionale, perché la spesa dell’assistenza ospedaliera deve limitarsi al 45% del Fondo Sanitario Regionale per liberare risorse utili al potenziamento della prevenzioni e della medicina territoriale.

 

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VACCINAZIONE OBBLIGATORIA, ZULLO (DIT): NON SI PUO FAR PAGARE AI BAMBINI LE COLPE DEGLI ADULTI

Così il presidente del gruppo regionale Direzione Italia, Ignazio Zullo, sulla Proposta di Legge a firma Amati-Vizzini

 

Esistono vaccinazioni obbligatorie e vaccinazioni consigliate o fortemente raccomandate. E’ indubbio che per le prime bisogna essere intransigenti e mettere in atto tutte le prescrizioni che già esistono, in modo particolare, riguardo ai genitori che non sottopongono i bambini alle vaccinazioni obbligatorie. In tal senso esiste già una normativa nazionale che prevede da parte del medico vaccinatore la segnalazione all’Autorità giudiziaria per quei genitori che non sottopongono i loro bambini a quelli obbligatori. Proprio perché  il loro impiego, negli anni, ha sconfitto malattie mortali come il vaiolo e ha reso sporadici i casi altre malattie mortali e invalidanti come il tetano, la difterite e la poliomielite. Fare il vaccino, poi, è nell’interesse soprattutto del bambino, che se non vaccinato è più a rischio di contrarre infezioni rispetto a quello vaccinato.

Ma la Proposta di Legge dei colleghi Amati-Vizzini finisce per passare da un eccesso ad un altro per diverse ragioni: 1) possono i bambini pagare le colpe ascrivibili ai loro genitori ed essere privati della “scuola”? Se il Pd vuole scaricare sui piccoli colpe degli adulti faccia pure, ma noi saremo a tutela sempre di chi e più debole nel rispetto di quel “diritto allo studio” sancito dalla Costituzione; 2) la legge nazionale prevede sanzioni e obblighi penali in capo ai genitori, invece, con questa legge si vogliono punire i responsabili di Istituti scolastici ai quali viene conferito un potere improprio, che non spetta loro; 3) finisce per creare ulteriore confusione aggiungendo articoli di legge regionale ad articoli di legge nazionale: una confusione totale, mentre questo è un argomento dove bisogna semplificare.

Infine, siamo convinti che una maggiore sensibilizzazione e informazione a favore sia dei vaccini obbligatori, ma anche degli altri facoltativi dovrebbe essere la via maestra: convincere i genitori che viviamo in una comunità e per questo le scelte che pur investono una sfera personale, specie se sono di carattere sanitario, devono essere compiute garantendo anche l’intera collettività.

 


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