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Ilva dichiarazione Brandimarte
giovedì 1 giugno 2017

da brandimartesindaco@gmail.com

Il vertice fra sindacati e Ministro dello sviluppo ha confermato le preoccupazioni sul futuro dei lavoratori dello stabilimento siderurgico. Le ipotesi dei tagli di migliaia di posti di lavoro destano serie preoccupazioni. Non è accettabile chiedere ulteriori sacrifici ad una Città già duramente provata dalle conseguenze dell’inquinamento. Condivido in toto i timori delle organizzazioni sindacali. Le ragioni del profitto e della competitività non possono e non devono penalizzare ancora una volta il nostro territorio e i nostri lavoratori. Gli unici tagli che pretendiamo sono quelli delle emissioni inquinanti, non dell’occupazione!
Sull’acciaio deve iniziare un nuovo percorso, un nuovo modello di confronto ma non ci sono segnali che vanno in questa direzione. Pretendiamo garanzie ben precise di salvaguardia dei livelli occupazionali e dell’ambiente. Il governo deve fornire solide garanzie sul fronte occupazionale o, di concerto con gli acquirenti, deve predisporre un piano per le bonifiche che preveda il reinserimento dei lavoratori in esubero. Non può rimanere sordo alle esigenze di una popolazione e all’appello per il lavoro lanciato da Papa Francesco all’Ilva di Genova. Dopo i decreti “salva Ilva”, sarebbe ora che il Governo cominciasse ad adottare qualche provvedimento “salva Taranto”. In questa partita, mi aspetto che il governatore Emiliano sia dalla parte di Taranto. Al di là degli schieramenti politici che ci vedono contrapposti in campagna elettorale, da parte delle istituzioni serve un fronte comune in difesa della Città.

Taranto 31 maggio 2017


Massimo Brandimarte






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