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IL REDDITO DI CITTADINANZA. ASPETTI POSITIVI E PROBLEMATICHE DELLA PROPOSTA CINQUE STELLE NELL’ANALISI DEL CONSIGLIERE DI LENA.
mercoledì 17 ottobre 2018

da angelo.dl1984@hotmail.it

Potrebbero essere circa nove milioni di persone, pari al 15,6% della popolazione, i potenziali beneficiari del Reddito di cittadinanza promesso dai Cinque stelle. Decisamente non pochi. In Puglia in tanti attendono di conoscere la nuova misura nazionale creata per combattere la povertà. Per capire i reali benefici di questo provvedimento il Consigliere Di Lena vuole esprimere alcune considerazioni .


“Indubbiamente il dibattito sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, è molto acceso e contrastato fra politici favorevoli e contrari ed io stesso continuo a studiarlo giornalmente. Al di là degli schieramenti politici, il dubbio è se si tratta di una misura puramente assistenziale o di una misura per ridistribuire ricchezza e opportunità. Non c’ è dubbio, in base a quanto detto dal ministro Di Maio che con il reddito di cittadinanza si andranno ad aiutare molte famiglie italiane con figli. Su 10 miliardi, 6 miliardi, infatti, andranno a famiglie con minori. E queste famiglie avranno genitori che potranno ritrovare lavoro. Sicuramente un dato positivo. E poi cosa succederà? Questa è la vera domanda che ci poniamo tutti.

Per capire veramente come si evolverà il reddito di cittadinanza, molti dicono che potremmo andare a vedere l’esperimento che la Finlandia ha lanciato su base biennale con un modello di reddito di cittadinanza. Di cosa si tratta: il governo di Helsinki ha lanciato questo progetto nel 2016, recapitando una lettera a circa duemila finlandesi disoccupati, elargendo loro 560 euro al mese, direttamente sul conto corrente, togliendo il sussidio di disoccupazione e le telefonate da parte dei centri per l’impiego per lavori. L’obiettivo era dimostrare che il reddito avrebbe indotto i duemila selezionati, tutti disoccupati tra i 25 e i 58 anni, a cercarsi un lavoro una volta resi liberi dal rischio di perdere il sussidio statale di disoccupazione. Allo stato finlandese questo esperimento limitato a poche persone (2000) costerà circa 20 milioni. Se dovesse essere esteso su scala nazionale costerebbe circa 10 miliardi, e, secondo le stime, far aumentare deficit sul prodotto interno lordo del 5 percento. I risultati dell’esperimento finlandese saranno pubblicati solo alla fine del 2018, quando il governo tirerà le somme e darà i dati e la posizione lavorativa dei beneficiari del reddito. E per l’italia? Potremmo fare lo stesso discorso? Ritengo di no perchè i nostri problemi sono diversi e diversa è la mentalità dell’italiano. Ora non c’è dubbio che il Reddito di cittadinanza rischia di diventare una misura assistenzialista, soprattutto in un paese come l’Italia, quand’anche tale misura aumenterà la stabilità e la sicurezza sociale, semplificherà il welfare, rendendo più redditizio il lavoro occasionale, riducendo la povertà e tanto altro. Ma a quale prezzo? E‘ PREVEDIBILE CHE il reddito di cittadinanza potrebbe diventare troppo costoso per le casse dello stato e, soprattutto, non adeguato a garantire più equità sociale degli strumenti offerti dal welfare, che potrebbe aumentare delle tasse, e con più tasse abbassare la propensione a creare imprese, indebolendo la posizione delle donne sul mercato del lavoro, perché sarebbero indotte a rimanere a casa e prendersi cura dei figli. E forse anche altro ancora. Non è facile prevedere il futuro e cosa succederà, ma ritengo che il reddito di cittadinanza non sarà la panacea di tutti i mali. Occorre fare di più secondo me per la gente, creando lavoro li dove non ce ne attraverso investimenti da parte dello stato come è stato fatto in Giappone. Investire per crescere, facendo girare la moneta. Forse questa è la strada giusta."



consigliere Angelo Di Lena.





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