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On. Fitto: "Una colata di olio tunisino inonderà il nostro mercato a scapito dell'Extravergine italiano"
mercoledì 23 settembre 2015

da conservatorieriformisti.puglia@


COR, FITTO: “L’UNIONE EUROPEA SPALANCA LE PORTE AL MADE IN TUNISIA, UNA ‘COLATA DI OLIO’ INONDERA’ IL NOSTRO MERCATO A SCAPITO DELL’EXTRAVERGINE ITALIANOâ€




Il leader dei Conservatori e Riformisti, on. Raffaele Fitto, ha presentato questa mattina un’interrogazione alla Commissione Europea. Di seguito la sua dichiarazione.



L’Unione Europea dopo aver aperto le porte, ora ha deciso di spalancarle all’olio tunisino: alle 57mila tonnellate già previste da un precedente accordo stipulato con la Tunisia, se ne aggiunge un altro, siglato solo qualche giorno fa (il 17 settembre scorso) con il quale si autorizza l’ingresso, senza dazio, di ulteriori 35mila tonnellate. Una vera e propria “colata†di olio africano che rischia di travolgere il nostro extravergine di oliva alla vigilia di una stagione già molto difficile, specie per gli agricoltori salentini alle prese ancora con il contagio del batterio "Xylella fastidiosa".

Gli effetti sull’olivicoltura italiana, infatti, sarebbero non solo disastrosi dal punto di vista economico, per la concorrenza sul mercato di un prodotto ad un prezzo inferiore e di qualità non eccellente, non avendo le proprietà chimiche, fisiche ed organolettiche che caratterizzano l’olio extra vergine di oliva italiano, ma anche sui consumatori italiani che potrebbero non essere sufficientemente informati sulla qualità e la provenienza dell’olio acquistato, soprattutto, attraverso i grandi marchi.

Alla luce di tutto questo e a difesa di una categoria molto spesso maltrattata dall’Europa, gli agricoltori in genere, ma soprattutto gli olivicoltori, ho presentato un’interrogazione nella quale chiedo alla Commissione Europa:
1) a fronte dell’accordo con la Tunisia sta pensando di provvedere, con altrettanta solerzia, alla tutela del settore olivicolo e alla produzione di olio extra vergine di oliva italiano?;
2) nello stipulare il suddetto accordo ha tenuto conto delle ricadute negative sull’olivicoltura italiana e quindi sta ipotizzando di correre ai ripari con ristori per gli agricoltori o misure che agevolino anche le nostre produzioni?;
3) sono previste campagne che promuovano il consumo "informato", attraverso una capillare e sistematica diffusione della cultura dell'olio extra vergine di oliva prodotto nei Paesi dell'Unione europea?

L’Unione Europea è un’opportunità sulla quale noi Conservatori e Riformisti abbiamo scommesso più di altri, ma mai a scapito delle nostre eccellenze.


Bruxelles, 22 settembre 2015





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