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Il Comitato Donne per Taranto incontra il garante del Governo
venerdì 15 febbraio 2013

da donnepertaranto@libero.it





Il Comitato Donne per Taranto, rappresentato da Balestra Rosella e Fersini Simona, ha incontrato oggi il garante del Governo per il monitoraggio delle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’ILVA.
Pur non riconoscendo la sua figura in quanto prevista da un Decreto che riteniamo anti-costituzionale e "garante" di un AIA che noi abbiamo sempre contestato e rigettato e per la quale chiediamo ancora a gran voce l'immediata Revoca, il nostro incontro era finalizzato a fargli conoscere apertamente le nostre posizioni di totale sfiducia nei confronti del Governo e delle scelte compiute fino ad oggi e il non accoglimento di una Bonifica che esuli dalla "chiusura" della Fonte inquinante.
Abbiamo evidenziato più volte la nostra vigile attenzione rispetto al suo operato considerandolo, fin da ora, responsabile non solo di altre Vite Umane distrutte ma anche dello spreco di soldi pubblici.
Portatrici di istanze di tanti cittadini abbiamo chiesto che tali incontri vengano svolti, da questo momento in poi, coinvolgendo tutta la cittadinanza, attraverso assemblee pubbliche, e non solo con i rappresentanti delle associazioni.
E' stata infine consegnata oltre al documento del Comitato, una lettera elaborata e firmata da 54 cittadini con la proposta di creare a Taranto un "centro di ricerche e di eccellenza Nazionale per le Bonifiche".

Riteniamo che questo incontro sia stato proficuo anzitutto per aver fatto comprendere al Garante che questa è una città “viva” che non ha più alcuna intenzione di sottostare ai ricatti e ai soprusi, una Città che gli starà con il fiato sul collo e che non permetterà più a nessuno di giocare con i suoi Diritti.

Questa la lettera consegnata, dal garante firmata per presa visione, che racchiude i nostri punti:




Comitato Donne per Taranto
donnepertaranto@libero.it
donnepertaranto@pec.it
tel. 328 9030635

 

 

Al dott. Vitaliano Esposito
Garante del Governo per il monitoraggio delle prescrizioni
dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’ILVA

 

 

Oggetto: incontro e chiarimenti circa la posizione del Comitato Donne per Taranto

 

Il Comitato Donne per Taranto, pur non riconoscendo la figura del Garante in quanto prevista da un decreto che riteniamo anti-costituzionale e posta a garanzia di un’Autorizzazione Integrata Ambientale che abbiamo sempre rigettato e per la quale continuiamo a chiedere l’immediata revoca, ha accettato l’invito ad incontrare il dott. Esposito Vitaliano come da lui richiesto al fine di evidenziare la nostra posizione.

Sappiamo benissimo che il Garante, ha l’obbligo di incontrare i rappresentanti delle Associazioni e dei Comitati non solo per tutelarsi rispetto alla Convenzione di Aarhus, ma anche perché previsto dall’articolo 3 dello stesso decreto.
Dovendoci, pertanto, nostro malgrado, confrontare con scelte di un Governo che continua a decidere sulla testa di noi tarantini sottolineiamo i seguenti punti chiedendo al dott. Vitaliano di sottoscrivere per presa visione:

Ø  Chiediamo anzitutto che il Garante informi dettagliatamente e direttamente la cittadinanza di Taranto, e non solo i rappresentanti delle associazioni e dei comitati, con assemblee pubbliche trimestrali. Questo Comitato lo riterrà responsabile in sede penale e civile di qualsiasi omissione e/o inadempienza che viola le norme di diritto ambientale e di danno alla salute.



Ø   Rigettiamo con forza il piano-bonifica lanciato dal Ministro Clini che prevede l’evacuazione del Quartiere Tamburi arrecando un ulteriore danno ai cittadini vittime di un sistema che per anni li ha scippati  dei Diritti inalienabili sanciti dalla stessa Costituzione; pretendiamo, piuttosto, misure che vadano nella direzione di un reale cambiamento e miglioramento della qualità della vita dello stesso Quartiere e azioni forti sia contro chi continua ad inquinare impunemente sia contro chi ha omesso i controlli necessari a salvaguardare la salute di un’intera comunità.

 

Ø  Chiediamo che il dott. Esposito si attivi per il fermo immediato della “fonte inquinante” al fine di evitare un inutile spreco di risorse pubbliche, di tempo e ciò che è peggio di Vite Umane; siamo ben consapevoli che nessuna bonifica potrà mai essere efficace prescindendo dalla chiusura del “rubinetto” che continua a versare veleni. A tale riguardo riterremo il Garante responsabile in sede penale di ogni inefficienza, di ogni spreco di soldi pubblici e di ogni misura atta a non tutelare la nostra incolumità, la nostra economia, la nostra Terra e il nostro Mare.

 

 

Ø  Riteniamo che affermare che il SIN di Taranto resterebbe senza bonifica nel momento in cui gli impianti super-inquinanti dell'Ilva chiudessero, come da noi sempre richiesto, perché realisticamente non ambientalizzabili, sia un atteggiamento minatorio e ricattatorio frutto di una linea governativa indirizzata a tutelare inquinatori e banchieri e non già la Salute di chi in questo SIN ci vive.

 

 

Ø  Concludiamo ribadendo che noi non ci fidiamo di un Governo che fino ad oggi nulla di concreto ha fatto per tutelarci e che anche a livello Nazionale non si pone nell’ottica della salvaguardia dell’ambiente, avendo, tra le tante cose, prescritto con decreto n° 7, in data 11 gennaio, il declassamento di ben 18 siti di Bonifica di Interesse Nazionale a Siti di Interesse Regionale a causa della mancanza di risorse finanziarie.

Da oggi in avanti, pertanto, la nostra attenzione sarà ancora più alta e vigile perché vogliamo continuare a tutelare con ogni mezzo una città che finora ha solo subito a scapito non solo della Salute e della Vita, ma anche a danno di una Economia letteralmente distrutta da un’industria inquinante e da scelte scellerate di chi fino ad oggi ha fatto il gioco dei Poteri forti.

 

Taranto, 15 febbraio 2013

                                                                                                           Per il Comitato Donne per Taranto

                                                                                      Dott.ssa Balestra Rosella ___________________________

Dott.ssa Fersini Simona____________________________



                 Per Presa Visione
            Dott. Esposito Vitaliano

____________________________________



"non un altro bambino, non un altro abitante di questa sfortunata città, non un altro lavoratore dell’ILVA, abbia ancora ad ammalarsi o a morire o ad essere comunque esposto a tali pericoli,  a causa delle emissioni tossiche del siderurgico"
(GIP Patrizia Todisco - ordinanza di sequestro)


******************************
lettera di 54 cittadini_per mano del Comitato

Al dott. Vitaliano Esposito
Garante del Governo

per mano del Comitato Donne per Taranto


"Gentilissimo Dott. Esposito abbiamo vissuto in prima persona e sulla pelle nostra e dei nostri cari la sconquassante vicenda ILVA di Taranto di cui sono ormai ben noti tutti i particolari tecnici, sanitari e giuridico-legali dei fatti che purtroppo i media nazionali e molti rappresentanti dei principali partiti politici hanno divulgato in modo non corretto.

E' passato come vero infatti, al resto del Paese, che la prima emergenza da salvaguardare sia il proseguimento della produzione dello stabilimento ILVA in quanto l’emergenza ambientale, dovuta alle emissioni inquinanti nocive per la salute degli abitanti di Taranto e provincia è quasi relativa perché tenuta sotto controllo.

Tali affermazioni non sono assolutamente veritiere, considerato che sono vigenti più Ordinanze di divieto che in ogni altra zona della Nazione (ci riferiamo al divieto di produzione mitili nel I seno del Mar Piccolo, divieto di allevamento bestiame, raccolta lumache e cacciagione nel raggio di ben 20 Km dallo stabilimento ILVA, divieto di gioco nelle aree verdi per i bambini del quartiere Tamburi), Ordinanze queste emesse della Regione Puglia, dal Comune di Taranto e dei Comuni della Provincia.  

Senza stare a ripetere il numero delle persone morte, sin qui contate e quelle previste per il futuro prossimo.

Tutto ciò brevemente premesso, che riteniamo debba essere argomento di maggior approfondimento da parte del suo Ufficio con la collaborazione dell’intera Città di Taranto e delle associazioni, Le chiediamo formalmente di divenire promotore di un’iniziativa che porti a risoluzione, certa e scientificamente provata, il risanamento ambientale del territorio.

Tali risoluzioni potranno non essere dubbie solo e soltanto se a Taranto verrà istituito uno “speciale centro di ricerche per le bonifiche” che dovrà vedere la partecipazione non solo delle Istituzioni di Governo come l’ISPRA ma anche dell’Università ed in particolar modo del settore della ricerca universitaria con la collaborazione dei massimi esperti del settore anche a livello internazionale.

Un centro di ricerche così composto e coerentemente finanziato oltre a proiettarsi sulla scena internazionale per affrontare il problema delle bonifiche, potrà ridarci la certezza che l’Italia non intende solo “usare” per fini economici questo territorio “consumandone” tutte le vocazioni naturali, poste in questo momento in estrema crisi, ma vuole realmente contribuire a riparare gli errori commessi e contemporaneamente restituire fiducia per il futuro di questo territorio che non può permettersi di avere quale futuro economico la produzione di acciaio e di prodotti derivati dal petrolio.

In attesa di un suo sollecito riscontro porgiamo distinti saluti

Taranto, 15.01.2013

 (seguono 54 firme)


 





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