Riflessioni finalmente al calduccio: madonna mè quand’acque n’ame pigghiate. Letteralmente, come suol dirsi, sponzati. E menu male ca do ciele ha cadute pure nu pare de rigore ca ci no mò stamme angore chiù spunzate. Causa amare lacrime di dolore infinito. Conclusione: ragazzi, si fa dura. Non riusciamo più a battere nemmeno una Viterbese. Con la Vis Pesaro ame date ‘a colpe all’arbitro, con il Pescara è stata la sfortuna, e osce ce cos’ha state?  Si lo so, ora diranno che il campo era pesante, che mancavano tanti grandi campioni, che la difesa a tre, che Brini, che Uzzi, che qui, che lì, che la minoranza, che la tifoseria, etc etc.  La nostra Maria oggi veniva per la prima volta al campo quest’anno (s’ha scacchiate ‘a sciurnata giuste) e alla fine ha detto: questo Taranto non è nemmeno lontano parente di quello dell’anno scorso. In peggio naturalmente. E allora eccola la verità, senza tante scuse e tanti alibi. Non c'è bisogno di essere scienziati o intenditori. Basta dirsi la verità. Siamo ancora condizionati dal bel campionato scorso (9 giugno escluso) e non ci vogliamo ancora rassegnare all’idea che quel Taranto non c’è più.  Invece sarà bene svegliarci in fretta, prima che sia troppo tardi.

In difesa s'era detto ultimamente che era Gagliarducci il brocco. Ma a Pescara e nella prima frazione di oggi i gol da brocchi sono stati subiti lo stesso. Tanto che col ritorno in formazione del biondo randellatore le cose sono parse andare addirittura un pochino meglio. In realtà è tutto il reparto, a prescindere da questo o quello, che si fa sorprendere o si distrae pericolosamente. Capasso, poi, alterna prestazioni incoraggianti a momenti di amnesìa totale. Sarà la gioventù. Ma è proprio una bestemmia rimettere fra i pali Nicola Di Bitonto?  A centrocampo Rambo Giugliano, riproposto dall'inizio, non è stato certamente il peggiore almeno quanto a grinta e a corsa. Ma se da lui vogliamo anche le idee, le geometrie, la fantasia, beh, significa stare proprio combinati male. In avanti Petrachi, Pompei e il redivivo D'Ainzara di movimento ne fanno ma in modo troppo caotico e scoordinato, senza una traccia di gioco e di intesa, soprattutto sbagliano occasioni puerilmente. Zhabov non so perchè sia stato buttato dentro nella ripresa: era contratto e forse timoroso. E' sembrata una scelta alla sperindìo.

L'ho detto domenica scorsa, lo ripeto oggi: come tenuta atletica ora ci siamo, ma è la qualità complessiva del complesso che è scadente. Pallonacci buttati avanti a caso, senza costrutto. Dei giocatori, onestamente, tre o quattro sono buoni, il resto sono mestieranti, senza prospettive e quindi senza molta voglia di spremersi al massimo. Che fare? Passare ad una quota di sei, sette buoni, almeno passabili e sani, ed arrangiarsi col resto. Così facendo l'annata si può ancora salvare. Altrimenti è dura, l'ho detto, non abbiamo futuro, siamo destinati a soffrire, e molto! Il pubblico diminuisce sempre più, e la pioggia non c'entra, e di quel pò che è rimasto, una parte soffre ormai ammutolita, una parte pensa ancora ad abbaiare alla luna. Mah!